Lo sapevate!

Roma, 01-05-2024

Lo Zemi di cotone conservato presso il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino è un reperto di notevole importanza storica e culturale, appartenuto al popolo Taino. Questo popolo, purtroppo scomparso pochi decenni dopo l'arrivo di Cristoforo Colombo nell'isola che egli chiamò Hispaniola, possedeva una ricca tradizione spirituale e religiosa, come evidenziato dall'Zemi in cotone.

Lo Zemi, o Cemì, come è chiamato nella traslitterazione spagnola, è un oggetto sacro che contiene un potere mistico secondo le credenze degli Arawak e dei Taino. Questi oggetti erano utilizzati dai religiosi specialisti, i behique, durante specifici rituali. La colonizzazione e l'evangelizzazione hanno purtroppo contribuito alla distruzione della maggior parte di questi oggetti sacri, ma fortunatamente alcuni esemplari sono stati preservati all'interno di collezioni museali.

Ciò che rende particolare l'Zemi conservato a Torino è il fatto che sia realizzato in cotone intrecciato e contenga reliquie umane, in particolare una porzione di cranio umano deformata secondo le usanze dei Taino. Questo lo rende unico e di grande interesse per gli studiosi e gli appassionati di storia e antropologia.

La storia del ritrovamento e dell'acquisizione dell'Zemi è avvolta da diverse fonti e racconti. Tuttavia, sembra che sia stato acquistato nel 1882 dall'Ammiraglio Giovan Battista Cambiaso, un commerciante genovese che aveva fondato la Marina dominicana. Successivamente, l'Zemi è stato donato al Museo di Antichità di Torino e poi trasferito al Museo di Antropologia ed Etnografia.

La conservazione e lo studio di questo reperto sono stati garantiti dal MAET, che ha anche promosso la sua valorizzazione attraverso esposizioni temporanee e permanenti, consentendo al pubblico di conoscere e apprezzare questa importante testimonianza della cultura Taino e delle sue credenze spirituali.